Roberto Borghi per DesignLibrary Milano
La memoria, Milano, la zona 6: ecco i tre criteri conseguenziali che, come cerchi concentrici, hanno orientato la scelta dei volumi esposti presso la DesignLibrary in occasione di Bookcity.
Nel macro-cerchio dei libri “storici” disponibili presso la Library – opere dedicate all’architettura, al design e all’urbanistica pubblicate tra gli anni ’20 e ’90 del ‘900 – sono stati individuati i testi focalizzati su Milano. Dal cerchio costituito dalla bibliografia di argomento milanese è stato estratto un ulteriore cerchio, composto da volumi inerenti la zona 6 della metropoli e le sue caratteristiche: in particolare l’acqua, che caratterizza i Navigli in superficie e quelli sommersi, entrambi presenti nell’area sud-ovest della metropoli. L’esito di quest’azione concentrica è una selezione di libri che spazia da accuratissimi prontuari per costruzioni di era fascista, agli annuari delle edizioni Milano Moderna, diretti negli anni ’50 da un Giò Ponti quasi depurato da tentazioni decorative. E ancora, da volumi degli anni ’50 e ’60 che documentano gli edifici in stile razionalista – nel senso più ampio dell’aggettivo – sorti tra via Papiniano, via Savona e via Lorenteggio, ai primi tentativi di bilancio urbanistico proposti, tra anni ’70 e ’80, in termini di “radiografia della città”. Per giungere ad alcuni volumi che documentano la nascita di Zona Tortona e la definitiva riconversione di un ex quartiere di laboratori artigiani e insediamenti industriali in officina diffusa della creatività o, forse meglio, in un distretto delle professioni legate alla dimensione progettuale.
Paradossalmente, da questo processo di graduale restringimento del campo d’attenzione scaturiscono illuminanti aperture. I libri esposti presso la DesignLibrary rappresentano anche uno spaccato di storia dell’editoria milanese, al cui interno spicca il ruolo esercitato da Scheiwiller e dalle Edizioni di Comunità, con il loro fiuto per le innovazioni grafiche, ma soprattutto per il rinnovamento in direzione modernista della società civile ambrosiana. L’apertura più significativa è costituita da un’idea di memoria che non si accontenta di identificarsi con i ricordi e, allo stesso tempo, si propone come stimolo per la costruzione di un futuro che non fa coincidere la novità con l’azzeramento di ciò che è preesistente. Per questa ragione la selezione dei volumi ha il suo culmine in due pubblicazioni invece molto contemporanee che hanno lo scopo di porre una questione sulle opportunità di sviluppo, ampliamento e riprogettazione delle città di domani.
A Smart Guide To Utopia, edito da Le Cool e in vendita solo su internet (http://lecoolbook.com/a-smart-guide-to-utopia), e Beyond Entropy/Limited Company edito da Automatic Book, progetto di editoria indipendente che vede fra i suoi co-fondatori proprio Tankboys (Marco Campardo e Lorenzo Mason – http://www.automaticbooks.org) che hanno curato l’art direction del progetto di Stefano Rabolli Pansera e Paula Nascimento, vincitori della Biennale d’Arte di Venezia con il padiglione dell’Angola. Cambiare tutto senza cambiare niente sarà possibile?
